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L'olivo e Mezzanego: un binomio inscindibile.

Originario dell'Asia Minore  ( 12.000  anni  a.C.)  si è spostato  attorno al 3.00 a.C. nel bacino del mediterraneo, dove ancor oggi rappresenta il 90% della produzione mondiale.

Nel secolo diciottesimo arrivarono a Demo da Demo, attraverso le strade del sale i monaci di S. Colombano che iniziarono a bonificare le colline, terrazzare e impiantare oliveti attorno ai loro monasteri.
Ancor oggi  esistono diversi siti  nella  collina olivata che in dialetto vengono chiamati Munastè.

L'olivo è una pianta estremamente longeva, tanto che può agevolmente raggiungere alcune centinaia di anni, ciò è dovuto essenzialmente alla capacità che ha questa pianta di rigenerare completamente abbastanza facilmente sia la chioma che l'apparato radicale, un volta che questi siano stati danneggiati o distrutti , mal sopporta il freddo intenso può subire danni già a -8°C.

Caratteristica dell'olivo che ritroviamo sia nelle piante giovani che in quelle adulte , è la formazione di iperplasie (ovoli )nella zona del colletto appena sotto la superficie del terreno nelle piante più vecchie l'ammasso di ovoli è tale da costituire un voluminoso ingrossamento alla base del fusto che prende il nome di pedale o ciocco.

Le radici di tipo avventizio sono superficiali e molto espanse, anche in terreni rocciosi dove si ha uno spessore di terra molto limitato (20-30 cm ).

L'olivo è una pianta sempreverde, le foglie coriacee, lanceolate con lembo leggermente ricurvo verso il basso, la pagina inferiore di colore più chiaro e ricoperta di peli stellari per controllare la traspirazione ed economizzare notevoli quantità d'acqua.
I fiori di norma ermafroditi sono raggruppati  in modo variabile da 10 a 15 in grappoli chiamati migole  ( rapue in dialetto), queste si formano su rami dell'annata precedente e su rami di due o tre anni.

Il frutto è una drupa ovoidale del peso di 2 o 3 grammi,il colore varia dal verde al violaceo al nero,la polpa è carnosa e ricca di olio.

Gli stadi fenologici dell'olivo  sono molti ma i più importanti sono:
- stadio invernale con apici e gemme ferme;
- risveglio vegetativo con apici e gemme mosse;
- formazione dei grappoli fiorali, piena fioritura, e cadura dei petali (15 aprile- 20 giugno);
- allegagione  i frutticini emergono dalla cupola del calice ( dal 2 al 8 % dei fiori);
- ingrossamento dei frutti  e lignificazione del nocciolo (giugno- ottobre);
- invaiatura, il frutto cambia colore;
- maturazione del frutto.

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